Uccelli
Per la sua posizione di primo bastione alpino proteso sull’alta pianura piemontese, nonché per i peculiari aspetti climatici ed ecologico-vegetazionali, il Monte San Giorgio di Piossasco offre un ambiente ideale per l’ornitofauna (gli uccelli).
In un’area non molto estesa si contano così oltre 50 specie nidificanti: qui si trova all’incirca un terzo delle specie presenti in Piemonte e metà delle specie dell’area alpina della Regione. Un patrimonio naturale di grande importanza che merita di essere tutelato dal disturbo antropico, per favorire la sopravvivenza delle specie già presenti e consentire il ritorno e/o il nuovo insediamento delle altre.
Peculiarità ecologico-vegetazionali
Le caratteristiche ecologico-vegetazionali e climatiche del Monte San Giorgio rappresentano l’aspetto forse più significativo dell’area e ne determinano la notevole abbondanza di specie nidificanti. L’esistenza di differenti ambienti, dall’estesa pineta, frutto del rimboschimento di pino nero effettuato agli inizi del secolo, alle aree a prateria xerica, ai boschi di rovere e roverella, assieme a microclimi particolari, caldo asciutto il versante sud-ovest (oasi xerotermica) consentono la contemporanea presenza di specie tipicamente alpine con altre mediterranee.
Caratteristiche salienti dell’avifauna
Il popolamento ornitico risulta, nel suo complesso, di notevole interesse e valore conservazionistico per cinque principali ragioni:
- la presenza di un elevato numero di specie nidificanti rispetto alla ridotta superficie territoriale dell’area;
- la struttura piuttosto equilibrata nel rapporto di abbondanza relativa delle popolazioni (diverse specie rare, poche specie molto numerose, molte specie mediamente abbondanti) corrispondente ad un quadro di relativa naturalità;
- la contemporanea presenza di specie appartenenti a gruppi comunemente presenti in ambienti molto differenti, riflesso delle peculiari caratteristiche ecologico-vegetazionali dell’area. Come casi estremi si citano, da un lato, le specie proprie delle foreste montane di conifere (cincia dal ciuffo, crociere, fagiano di monte) e dall’altro, le specie tipicamente meridionali (ad esempio occhiocotto e bigia grossa);
- la presenza di diverse specie rare a livello regionale. Tra le rarità si ricordano, oltre all’occhiocotto e alla bigia grossa, il biancone ed il falco pellegrino;
- la presenza di una nutrita popolazione di uccelli predatori, indice di salute e di ricchezza della biocenosi stessa; si tratta di ben sette specie di falconiformi oltreché di due specie di strigiformi (rapaci notturni).
Tutela e valorizzazione del patrimonio ambientale del patrimonio ambientale del Monte San Giorgio
Come già affermato nell’introduzione e per le motivazioni sopra descritte, l’avifauna, nidificante e non, assieme a tutte le altre componenti naturalistiche del Monte San Giorgio meritano di essere protette dal disturbo antropico. Questo consentirà di tutelare le specie nidificanti e di favorire il ritorno o il nuovo insediamento di specie, potenziali nidificanti, che richiedono un minore disturbo da parte dell’uomo.
Anche per questo, grazie all’impegno dell’Amministrazione Comunale e al lavoro degli Amici del Monte San Giorgio, la strada che porta alla vetta è interdetta ai mezzi motorizzati e nei mesi della nidificazione anche alle navette dei praticanti il volo libero per tutelare ulteriormente questa delicata fase della vita animale e vegetale.
Rapaci diurni
Per la loro bellezza, la loro potenza e la relativa rarità, all’apice della catena alimentare, i rapaci, predatori per eccellenza, hanno da sempre affascinato ed intimorito l’uomo. Sul Monte San Giorgio la loro relativa abbondanza è prova di ricchezza faunistica e indice di salute del territorio.
Biancone
È un grosso rapace, con ali larghe e sfrangiate e le parti inferiori bianche con barrature più o meno evidenti. Predatore specialista di serpenti, è uno dei rapaci meno comuni del Piemonte; d’inverno migra in Africa. La nidificazione sul Monte San Giorgio si è ripetuta per cinque anni sul versante sud-ovest. L’abbandono successivo è attribuibile, con ogni probabilità, al disturbo dovuto allo sviluppo dell’attività di volo libero, perturbante la tranquillità del sito riproduttivo e dei terreni di caccia.
Falco pellegrino
Uno dei più rari e minacciati rapaci piemontesi negli anni ’80, è attualmente in netta ripresa ed i ripetuti avvistamenti anche in coppia, consentono di inserirlo tra i potenziali nidificanti del Monte San Giorgio; dipenderà dal grado di tranquillità che saremo in grado di assicurargli.
Per questo gli Amici del Monte San Giorgio hanno fatto di questo elegante predatore, che con picchiate che sfiorano i 300 km/h cattura uccelli in volo, il proprio ben augurale simbolo.
Astore
È il signore della foresta, agile, potente ed elegante rapace di medie dimensioni, ha ali corte, ampie e arrotondate nelle punte e coda piuttosto lunga, caratteristiche che non gli conferiscono una grande velocità in volo ma una straordinaria mobilità in uno spazio ristretto, essenziale per un animale che predilige ambienti boscosi alternati a spazi aperti. Insegue le prede nel folto del bosco. Diffuso in Piemonte soprattutto nei boschi montani, nidifica regolarmente nella pineta del Monte San Giorgio.
Sparviere
Gran cacciatore di uccelli di bosco è la copia in miniatura dell’Astore. Le ali corte e la coda lunga gli consentono un agile volo nel folto dei boschi, si nutre sia di uccelli che di piccoli mammiferi. Frequenta boschi di qualsiasi tipo, anche governati a ceduo, e zone alberate in genere.
Falco pecchiaiolo
Simile alla Poiana deve il suo nome alle Pecchie, cioè Vespe, di cui si nutre. Migratore (quando riesce a superare il fuoco dei bracconieri sullo stretto di Messina) sverna in Africa ed a fine estate in Piemonte se ne possono vedere gruppi di decine di individui che si preparano per il lungo viaggio.
Poiana
È il rapace più comune grazie alla sua grande adattabilità. Detta anche “piccola aquila” ha un’apertura alare di circa 120-130 cm. È facile sul Monte San Giorgio sentire il suo grido acuto e lamentoso.
Gheppio
Piccolo falchetto comune nelle campagne piemontesi, esegue regolarmente lo “spirito santo” cioè il volo fermo nell’aria. In questi anni la specie è in declino e anche sul Monte San Giorgio la nidificazione è attualmente incerta.
Rapaci notturni
Da sempre considerati portatori di sciagure per le loro abitudini notturne ed il verso lugubre di alcuni di loro, i rapaci notturni (strigiformi) rappresentano un importantissimo elemento nell’equilibrio della catena alimentare del bosco.
Gufo comune
Predatore notturno, taciturno e discreto, difficilmente rivela la sua presenza. Facilmente riconoscibile, se lo si incontra, grazie alle lunghe “orecchie”. Ricerca le prede grazie ad un udito finissimo ed al volo particolarmente silenzioso.
Allocco
È il rapace notturno più comune. Simile al Gufo comune, ma senza “cornetti”, se è difficile vederlo è frequente sentire il tipico canto del maschio in amore “uuuu-u-uu-uu-uu-uuuuuuu”.
Picchi
Si nutrono soprattutto di insetti stanati con il potente becco e catturati con la lunga lingua estensibile. Nidificano nei buchi scavati negli alberi con il becco che molte specie utilizzano anche per tambureggiare allo scopo di stabilire i confini territoriali. Caratteristico il volo ondulato con ali chiuse tra una serie di battiti e l’altra.
Picchio verde
Freccia verde-gialla e rossa nel bosco è inconfondibile anche grazie alla caratteristica e sonora “risata”. Sul San Giorgio, è comune incontrarlo soprattutto nelle zone di margine del bosco.
Picchio rosso maggiore
Leggermente più piccolo del Picchio verde è altrettanto inconfondibile nella sua livrea nera, bianca e rossa. Tambureggia spesso e sonoramente. È la specie più comune in pineta.
Picchio nero
È il gigante dei picchi, delle dimensioni di una cornacchia. Il richiamo forte e caratteristico, il colore nero con il capo rosso, le forme slanciate e la lunga coda appuntita lo rendono inconfondibile sia posato sia in volo. È un tipico abitatore delle foreste montane con alberi grandi e maturi. Un tempo raro in Piemonte, è ora in forte espansione in tutta la Regione; la sua presenza sul Monte San Giorgio è un evento del tutto recente, constatato ripetutamente dal 1996; le caratteristiche forestali dell’area ne rendono possibile la sua nidificazione.
Torcicollo
Inconsueto come picchio: migratore, piumaggio mimetico, non si arrampica sui tronchi, non tambureggia; deve il suo nome all’abitudine di contorcere il collo per corteggiamento o minaccia. Il caratteristico canto trillato si ode frequentemente in aprile e maggio, nelle zone semi-alberate o in margine al bosco.
Specie mediterranee
Ambienti differenti del Parco si incontrano sul versante sud del Monte, dove al bosco misto si sostituisce la prateria secca e rocciosa che caratterizza i versanti meridionale e occidentale. Questa è l’area maggiormente percorsa dall’incendio del ’99 ed oggi ospita un ricco sottobosco di rovi, ginestre e cespugli vari, molto amato da alcune specie di uccelli, che costituiscono il “tesoro” del Parco: le specie mediterranee, come l’Occhiocotto e la Sterpazzolina. Le stazioni in cui nidificano in Piemonte sono pochissime e si trovano per lo più lungo i crinali appenninici: il San Giorgio rappresenta dunque un’eccezione.
Occhiocotto
In Piemonte nidifica in pochissime “oasi xerotermiche”. Specie tipica della macchia mediterranea, il maschio si riconosce per il cappuccio nero e l’occhio rosso.
La sua nidificazione in aree arbustive del Monte San Giorgio, scoperta alla fine degli anni ’70, ha costituito una “prima” a livello regionale. Nidifica nel fitto dei rovi, dove è protetto dai predatori.
Altre specie “meridionali” sono la Bigia grossa, lo Zigolo nero e l’Ortolano.
Specie alpine
Si tratta di specie che popolano le foreste di conifere a quote comunemente superiori a quella del Monte San Giorgio.
Fagiano di monte
Detto anche Gallo forcello per la coda biforcuta, è un tipico rappresentante dell’avifauna alpina, generalmente diffuso tra i 1500 ed i 2200 metri di altitudine. Caratteristiche le parate nuziali, quando i maschi si esibiscono numerosi e si sfidano per la conquista delle femmine. La sua presenza sul Monte San Giorgio – forse riconducibile ad individui erratici – è stata constatata, in anni passati, in più di un’occasione.
Crociere comune
Rosso mattone il maschio, verde la femmina, è uno specialista delle conifere: con il curioso becco ad apice incrociato riesce ad aprire abilmente i pinoli. La specie è presente irregolarmente, come nidificante, nella pineta di Piossasco.
Cincia dal ciuffo
Il Monte San Giorgio ospita la stazione piemontese a più bassa quota in cui ammirare questo splendido passeriforme, inconfondibile per via della cresta prominente che le dà il nome. La cincia dal ciuffo si nutre prevalentemente di insetti ma integra la dieta con i pinoli, che estrae dalle pigne. Come tutte le cince è un vero acrobata tra i rami, dove si nutre anche a testa in giù, ma tra queste è la più amante delle conifere.
Altre specie
Cincia mora
Si tratta di un piccolo passeriforme, grande acrobata dei rami, stretto parente della più famigliare Cinciallegra. È una delle specie più frequenti e caratteristiche nella pineta del Monte San Giorgio.
Luì verde
È un piccolo passeriforme migratore, tipico abitante delle fronde arboree dei boschi freschi e umidi. Insieme ai congeneri Luì piccolo e Luì bianco, è specie ben poco appariscente, il cui caratteristico canto permette tuttavia di individuarne facilmente la presenza. È piuttosto frequente nella parte bassa del versante nord-est della pineta.
Corvo imperiale
Gli ambienti rocciosi del parco offrono condizioni idonee per la nidificazione di alcune specie rupicole. Tra queste il Corvo imperiale, il più grande dei corvi (120 cm di apertura alare), dal piumaggio nero e dalla coda cuneiforme. Pur essendo una specie piuttosto diffidente, la sua presenza è rilevabile anche a distanza grazie al forte e rauco verso di richiamo; questa specie in Italia è protetta. Si osserva regolarmente sul Monte San Giorgio, dove una coppia si è più volte riprodotta.
Upupa
Uccello stupendo dai colori vivaci, inconfondibile per il ciuffo erettile di penne sul capo e per il suo volo che somiglia a quello di una grossa farfalla. Essendo un uccello migratore, proveniente dall’Africa, frequenta Piossasco dall’inizio della primavera sino all’autunno inoltrato, per nidificare. È il simbolo della LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli).
Lista delle specie nidificanti
Lo studio dell’IPLA (1992) riporta 59 specie nidificanti nell’area del Monte San Giorgio di cui 9 irregolari o incerte (irr.)
Allocco Strix aluco, Astore Accipiter gentilis, Averla piccola Lanius collurio, Ballerina gialla Motacilla cinerea, Biancone Circaetus gallicus (irr.), Bigia grossa Sylvia hortensis (irr.), Canapino Hippolais polyglotta, Capinera Sylvia atricapilla, Cardellino Carduelis carduelis, Cinciallegra Parus major, Cincia bigia Parus palustris, Cinciarella Parus caeruleus, Cincia dal ciuffo Parus cristatus, Cincia mora Parus ater, Ciuffolotto Pyrrhula pyrrhula, Codibugnolo Aegithalos caudatus, Codirosso Phoenicurus phoenicurus, Codirosso spazzacamino Phoenicurus ochruros, Colombaccio Columba palumbus, Cornacchia Corvus corone, Corvo imperiale Corvus corax, Crociere Loxia curvirostra (irr.), Cuculo Cuculus canorus, Fagiano Phasianus colchicus, Fagiano di monte Tetrao tetrix (irr.), Falco pecchiaiolo Pernis apivorus, Falco pellegrino Falco peregrinus (irr.), Fringuello Fringilla coelebs, Frosone Coccothraustes coccothraustes, Gheppio Falco tinnunculus (irr.), Ghiandaia Garrulus glandarius, Gufo comune Asio otus, Luì bianco Philloscopus bonelli, Luì piccolo Philloscopus collybita, Luì verde Philloscopus sibilatrix, Merlo Turdus merula, Occhiocotto Sylvia melanocephala (irr.), Ortolano Emberiza hortulana (irr.), Pettirosso Erithacus rubecola, Picchio rosso maggiore Picoides major, Picchio verde Picus viridis, Pigliamosche Muscicapa striata, Poiana Buteo buteo, Prispolone Anthus trivialis, Rampichino Certhia brachydactyla, Rigogolo Oriolus oriolus, Rondine montana Ptyonoprogne rupestris (irr.), Scricciolo Troglodytes troglodytes, Sparviere Accipiter nisus, Succiacapre Caprimulgus europaeus, Torcicollo Jynx torquilla, Tordo bottaccio Turdus philomelos, Tortora Streptopelia turtur, Upupa Upupa epos, Usignolo Luscinia megarhynchos, Verdone Carduelis chloris, Verzellino Serinus serinus, Zigolo muciatto Emberiza cia, Zigolo nero Emberiza cirlus.
Contenuti tratti dalla pubblicazione sull’avifauna nidificante sul Monte San Giorgio del 1997 curata dagli Amici del Monte San Giorgio in collaborazione con la LIPU. Il testo è stato parzialmente e liberamente tratto dallo studio del Prof. Antonio Mingozzi parte del “Piano naturalistico del Monte San Giorgio” realizzato dall’IPLA per la Provincia di Torino ed il Comune di Piossasco.
Ringraziando il Prof. Mingozzi e l’IPLA per la gentile concessione, gli Amici del Monte San Giorgio si assumono ogni responsabilità per eventuali errori e per il carattere non rigorosamente scientifico.